Un giro al QT8

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A Milano molti edifici e quartieri sono entrati nella storia dell’architettura e dell’urbanistica. La quantità di libri pubblicati in passato e di recente lo documentano (tra questi L’architettura di Milano, curato da Marco Biraghi e Adriana Granato, pubblicato da Hoepli nel 2021) e le molteplici iniziative dell’Ordine degli architetti lo testimoniano. Visitare i luoghi è un’esperienza utile di conoscenza non solo delle opere, ma del loro contesto e del modo di abitarle. Per chi vive a Milano questo può diventare occasione di piccole escursioni.

Domenica 1° ottobre, utilizzando la metropolitana -linea rossa fermata QT8-, abbiamo deciso di andare al QT8, un quartiere concepito come manifesto del Moderno (Quartiere Triennale Ottava) e progettato a più riprese dal 1946 al 1957 da Piero Bottoni con altri noti architetti milanesi.

L’elemento catalizzatore è il Monte Stella, una collina boscata alta 45 metri (che porta il nome della moglie di Bottoni) realizzata con l’accumulo delle macerie delle distruzioni belliche su una cava, un’idea apprezzata dagli architetti (Aldo Rossi e Vittoriano Viganò tra gli altri), ma soprattutto una realtà che offre ai tanti frequentatori una successione di luoghi dove ‘stare bene’: bambini che giocano, anziani che si godono il tempo o risalgono lentamente, giovani che corrono o fanno sport a corpo libero, famiglie con le carrozzine, persone sole o accompagnate. Peccato che la cura dei sentieri e del loro intorno non sia sufficiente.

Ci si può dimenticare di essere a Milano durante il percorso, ma arrivati in cima le viste sulle nuove architetture sorte negli ultimi anni sono forti e fanno riflettere.

Il Monte Stella da solo vale la gita, ma c’è anche un interessante pezzo di città moderna, dove le soluzioni adottate (case alte e basse, dei tanti stili espressi dai loro diversi progettisti) creano un insieme disponibile a differenti modi di abitare di altrettante componenti sociali. Le schiere, un tipo edilizio non frequente a Milano, e anche per questo pregiato, mi sono parse particolarmente interessanti per le ingegnose soluzioni dei raccordi.

Infine, in un giro di poche ore, occorre prestare un po’ di attenzione allo spazio che apre al quartiere, dal quale parte il viale centrale e dove si trova la chiesa S. Maria Nascente, progettata da Vico Magistretti e Mario Tedeschi, e considerata l’icona del QT8. Questo  spazio, che la posizione e la presenza del chiosco indicano come un recapito per chi visiti i luoghi, è in via di trasformazione. Dove c’era il Mercato comunale si è aperto il cantiere della nuova sede del Centro Alti Studi sulle Arti Visive CASVA di cui si parla da anni e che, se pur in ritardo sui tempi preventivati, è in corso di completamento. Il CASVA è un istituto di  conservazione del Comune dedicato anche agli archivi degli architetti e dei designer del ‘900 di Milano (Luciano Baldessari
e Vittorio Gregotti tra gli altri) e trova quindi al QT8 certamente una collocazione opportuna, a patto che la vita del nuovo istituto sappia integrarsi e interagire positivamente col quartiere e la sua storia, e con gli spazi residenziali limitrofi, mettendo il contesto in valore. Questo dipenderà dalla soluzione degli spazi di interfaccia e dalla gestione del Centro, che dovrà saper rendere anche gli archivi degli architetti una risorsa culturale alla portata di tutti. La trasformazione che hanno subito i musei contemporanei, nella concezione e uso degli spazi, spero siano di ispirazione.

Faticoso trovare dove consumare un pasto a completamento della visita. Forse anche su questo il CASVA, con i suoi servizi di ristoro, potrà venire in soccorso.

Qualche riferimento utile in rete:


scheda sul QT8 nel portale LombardiaBeniCulturali
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00241/

sull’Archivio Bottoni
https://www.dastu.polimi.it/archivio-piero-bottoni/

sulla Chiesa di Santa Maria Nascente

https://www.themaprogetto.it/chiesa-di-santa-maria-nascente-al-qt8-di-milano-vico-magistretti-e-mario-tedeschi/


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